Il progetto studia i meccanismi che portano allo sviluppo delle neuropatie periferiche, ovvero le malattie dei nervi periferici. Le cause possono essere molto diverse: genetiche, metaboliche, tossiche, disimmuni. Si tratta di condizioni che possono alterare forza, sensibilità e funzioni involontarie (ad es. controllo del tratto gastrointestinale) nelle persone affette. Per molte di queste patologie non esistono terapie se non in grado di alleviare i sintomi senza curarle completamente; questo perché non conosciamo abbastanza bene i meccanismi che causano il danno ai nervi. L’obiettivo della ricerca è capire se esista un meccanismo comune che porta a queste malattie, concentrandosi in particolare su una famiglia di trasportatori cellulari chiamati “scambiatori sodio/calcio”. Lo scopo è verificare se intervenendo su questi trasportatori, o su altri fattori che le attivano, sia possibile prevenire il danno ai nervi e, in futuro, migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Le neuropatie periferiche causano una perdita del controllo del corpo, data dal danneggiamento dei nervi sensitivi, motori e autonomi. Avviene una vera e propria scissione tra il cervello e il corpo e la trasmissione delle informazioni si interrompe. I legami che connettevano mente e corpo si spezzano, riducendo quest’ultimo a un ammasso di tessuti apparentemente privo di vita o dotato di una vita propria. Il progetto si pone l’obiettivo di raccontare questa separazione causata dalla malattia utilizzando la documentazione fotografica del progetto stesso per trasmettere la sensazione di dissociazione causata dalla malattia. La scelta di focalizzarsi sul macro e su lunghe esposizioni è data dalla volontà di voler riportare un senso di spaesamento e instabilità, richiamando i sintomi derivati dalla perdita di controllo del corpo.
