Il progetto è incentrato sullo studio di una nuova classe di materiali, la cui esistenza è stata prevista più di un secolo fa, ma la cui sorprendente scoperta risale solamente a tre anni fa. Si tratta del primo esempio di materiali fluidi ferroelettrici, ovvero di liquidi dotati di polarizzazione spontanea. La combinazione tra fluidità e polarità rende questi materiali estremamente sensibili anche a deboli campi elettrici. Dalla loro scoperta, aziende e centri di ricerca stanno cercando di comprenderne meglio le proprietà per possibili applicazioni tecnologiche. L’obiettivo del progetto è sviluppare prototipi di dispositivi che, grazie a questi materiali, siano in grado di controllare e modulare la luce. Per farlo, si studieranno le proprietà ottiche ed elettriche di questi materiali, confinandoli in microcanali realizzati con tecnologie laser avanzate, applicando campi elettrici e osservando il comportamento dei fluidi con tecniche di microscopia.
Il progetto fotografico, combinando linguaggi visivi che spaziano tra documentario, still life e immagini termiche, offre uno sguardo inedito su una realtà scientifica altrimenti invisibile. I fluidi ferroelettrici esistono solo a temperature elevate: devono essere riscaldati per diventare liquidi, e la loro interazione con i campi elettrici è invisibile all’occhio umano. L’unico modo per coglierne i movimenti e le dinamiche interne è attraverso la scia termica che lasciano nel loro passaggio, resa visibile grazie a delle termografie. Questo lavoro non solo documenta l’ambiente di laboratorio e la complessità degli strumenti – spesso progettati dagli stessi ricercatori – ma traduce in immagine ciò che normalmente è invisibile: l’energia, il calore, la trasformazione della materia. Al centro del racconto, un team di scienziati che, attraverso un approccio sperimentale innovativo, indaga la risposta di questi materiali ai campi elettrici e ne rivela le proprietà fisiche ancora sconosciute.
