L’analisi del respiro esalato, attraverso una piattaforma di sensori di gas detta naso elettronico, si sta affermando come una risorsa diagnostica sempre più rilevante per alcune patologie, grazie alla sua natura economica, non invasiva e rapida nel fornire risultati affidabili. Questa tecnica si basa sul fatto che la quantità e la qualità delle molecole di gas presenti nel respiro esalato da persone sane differisce da quelle presenti nel respiro delle persone malate. Le molecole presenti in quantità anomale nei soggetti malati sono definite biomarcatori. Se si riesce ad associare a ciascuna patologia specifici biomarcatori e se siamo in grado di tracciare la loro presenza nel respiro, si può determinare in modo efficace lo stato di salute di un individuo.
Il progetto mira a comprendere i meccanismi fisici e chimici che regolano l’interazione tra i sensori e i biomarcatori, costruire e testare sensori e nasi elettronici (di cui uno indossabile), che possano essere utilizzati in campagne di screening per la diagnostica precoce di determinate patologie, nonché per il monitoraggio del trattamento terapeutico e la medicina personalizzata.
Il progetto fotografico si sviluppa a partire dal lavoro di una giovane ricercatrice, Sonia Freddi, impegnata nello sviluppo di un naso elettronico ovvero un dispositivo in grado di riconoscere e analizzare odori e composti volatili con possibili applicazioni in ambito medico, ambientale e industriale. Le immagini scelgono di ritrarre la protagonista senza camice e senza pose costruite, con i suoi abiti quotidiani in contrasto con la complessità delle macchine che la circondano. L’intento è restituire una dimensione umana e concreta della ricerca scientifica, in cui l’attenzione, la concentrazione e la normalità dei gesti diventano parte della narrazione visiva. Il linguaggio fotografico si muove tra reportage e ritratto, dando forma al volto quotidiano dell’innovazione.
